Ecco il mio itinerario di una settimana in Giordania. Tappa per tappa, giorno per giorno. Dove troverai anche consigli sui posti dove dormire e dove mangiare che ho preferito in assoluto.
Amo quei viaggi che, dopo aver aspettato e immaginato da tanto tempo, superano comunque le aspettative. Non deludono, ma anzi sorprendono.
La Giordania è uno di questi.
Una settimana in Giordania è sufficiente per toccarne tutti i punti principali e tutti quelli più sognati. Ed è sufficiente perché ti entri nel cuore e nei ricordi più belli.
Il mio itinerario in Giordania
Giorno 1: Amman
Amman è sole e caldo. E’ storia, colori e tanto altro. E’ la Giordania proprio come me la ero immaginata.
Da non perdere la visita dei souq, del Teatro Romano e della Cittadella, da cui si può ammirare una vista mozzafiato della città. Non aspettatevi migliaia di turisti, quanto piuttosto tantissima popolazione locale e tantissimi rifugiati dei paesi limitrofi. E’ una città vera, frenetica e tipicamente mediorientale.
Consiglio di dormire nella zona di Downtown, comoda a tutte le principali attrazioni e al vero cuore della città.
Cittadella di Amman
Rainbow Street
Giorno 2: Jerash – Monte Nebo – Madaba
Ad un’ora di macchina da Amman si trova Jerash, conosciuta come la Pompei d’Oriente.
Camminare tra le rovine di Jerash è un po’ come camminare tra le pagine di un libro di storia. Ricordo il fascino, la maestosità delle colonne e il cielo azzurro, azzurrissimo, in netto contrasto con il candore delle rovine.
Dopo aver visitato Jerash, la tappa successiva è il Monte Nebo, luogo in cui Mosè arrivò alla fine dell’Esodo e in cui ha ammirato per la prima volta la Terra Promessa, che da quassù sembra essere infinita. Al di là che siate cristiani o meno, apprezzerete comunque la misticità e il silenzio di questo luogo.
Infine, verso metà pomeriggio, sono arrivata a Madaba, piccola cittadina celebre per i suoi mosaici. Qui oltre alla Chiesa di San Giorgio, non c’è moltissimo da vedere, ma consiglio comunque una sosta, sia per un po’ di relax, passeggiando senza fretta tra le vie della città, sia per dormire e ricaricare le pile per il vero inizio del viaggio, che comincerà appunto l’indomani mattina.
Ho cenato in un posto molto carino in una delle vie principali cui servono piatti molto abbondanti di cucina turca o di cucina locale, si chiama Jaw Zaman. TI consiglio di sederti al piano di sopra, sul balcone che si affaccia sulla strada.
Giorno 3: in viaggio verso Petra
Petra dista da Madaba circa 3 ore di macchina. La strada che si percorre è la cosiddetta “Strada dei Re”, che ritengo una delle strade più belle e suggestive mai percorse.
E’ una strada millenaria, protagonista di grandi capitoli della storia e di alcune pagine della Bibbia. Questo suo celebre passato l’ha arricchita di fascino dando modo a chi la percorre di poterne respirare la magia, immaginando le file di carovane piene di oro e di spezie che la percorsero per migliaia di anni. Inoltre, lo scenario e la vista mozzafiato che regala, tra deserti montagnosi e curve vertiginose, è davvero indimenticabile.
Per spezzare il viaggio una sosta molto comune è quella al castello di Kerak, che fu costruito dai crociati con pietre locali. Il sito non è entusiasmante ma è stato molto divertente visitare l’interno del castello e percorrere i passaggi segreti perfettamente conservati.
L’hotel più piccolo del mondo
Ultima sosta, vera chicca di questa giornata, è la visita all’hotel più piccolo del mondo, che si trova molto vicino a Petra, in particolare alle porte del villaggio di Al Jaya, nei pressi di Al Shoubak. Si tratta di un piccolo maggiolino coloratissimo con vista sul deserto giordano.
Il proprietario Mohammed è adorabile ed è molto orgoglioso del suo piccolo hotel, che affitta ogni notte e che risulta essere sempre esaurito. Gli interni sono interamente ricamati a mano e e i cuscini sono decorati con motivi tradizionali e, a detta degli ospiti, è comodissimo!
Petra By Night
Poco dopo arriviamo a Wadi Musa, la cittadina che accoglie tutti i visitatori diretti a Petra. La sera stessa abbiamo partecipato allo spettacolo notturno che si svolge 3 volte alla settimana (lunedì, mercoledi e giovedì) e dura circa due ore: Petra By Night.
Ho potuto ammirare per la prima volta Il Tesoro di notte ed è stato davvero qualcosa di magico ed emozionante. Tutto in totale sicurezza. Dopo aver percorso il Siq alla luce di centinaia di candeline e dopo un breve spettacolino con un cantastorie beduino che intona musica tradizionale, le luci si accendono sul Tesoro e quello che si prova in quell’istante è davvero qualcosa che non riuscirei a descrivere.
Petra di notte creerà delle aspettative sul luogo che l’indomani alla luce del giorno non verranno deluse, ma anzi superate. Provare per credere! Per far si che sia così però è molto importante non invertire l’ordine delle visite, prima visitare il sito di notte e poi l’indomani mattina alla luce del sole, questa è la soluzione perfetta.
I biglietti sono in vendita prima delle 17 presso le agenzie della città o presso il Centro Visitatori; tuttavia ho avuto la possibilità di acquistati tramite l’hotel dove ho soggiornato.
Giorno 4: Petra
Petra è una delle sette meraviglie del mondo e dopo averla visitata non è difficile capirne il motivo. Nessuna fotografia, nessun racconto, nessuna parola renderà mai giustizia a questo posto.
E’ stato stupendo!
Ho trascorso qui una giornata intera e non riuscirei, neanche impegnandomi, a ridurre la mia esperienza a Petra in qualche riga, per questo ne parlo meglio in un articolo dedicato:
Giorno 5: Wadi Rum
Partendo da Wadi Musa di prima mattina si arriverà a destinazione nel primo pomeriggio.
E’ stata la mia terza volta in un deserto, ma il Wadi Rum non è quello che ognuno di noi si immagina pensando al deserto, assomiglia più ad un percorso in un canyon, in cui a tratti ti sentirai catapultato sul set di Star Wars.
E’ un area desertica rocciosa e i colori ricordano molto quelli di Petra, infatti anche qui la roccia è di arenaria.
Jeep Tour e notte nel deserto
La mia escursione nel “deserto rosso”, così viene definito, è avvenuta tramite un Jeep Tour, che mi ha permesso di toccare tutti i punti principali. Perchè non ci sono infinite dune di sabbia nel nulla, bensì tante cose da vedere, come il ponte di roccia di Um Frouth, la casa di Laurence d’Arabia, la valle della Luna e tanto tanto altro.
Consiglio, ovviamente, di dormire qui. Ci sono un’infinità di campeggi, di ogni genere e budget.
Io ho dormito al Sun City Camp in cui, per questo continuo richiamo allo spazio, hanno ideato queste tende “bubble”, che assomigliano proprio a delle navicelle spaziali e in cui di notte è possibile contemplare il cielo stellato direttamente dal proprio letto, avendo il tetto completamente trasparente.
Non mi capiterà più di dormire in una tenda del genere, in cui piuttosto che sentirmi in un campeggio nel deserto, mi è sembrato di essere atterrata su Marte.
Le tende del Sun City Camp
Giorno 6: Mar Morto
Prima di arrivare nel Mar Morto, una sosta al Wadi Mujib è d’obbligo.
Mi sono innamorata degli Wadi in Oman e trovarne uno anche in Giordania per me è stata una grande gioia. Anche se questo è più un canyon che uno wadi, ma è una figata comunque.
Il Mar Morto è in realtà un lago di acqua salata situato tra la Giordania e Israele che si trova a 408 metri di profondità sotto il livello del mare e per questo motivo è il punto più basso della terra.
E non solo. Per l’elevata concentrazione di sale risulta impossibile nuotare, è piuttosto possibile solo e soltanto galleggiare, goffamente, nel tentativo di compiere dei movimenti.
Quello che si sente è proprio una spinta dal basso verso l’alto che ti farà ridere di gusto. Opporsi è impossibile e tentare di non stare a galla anche. Tutto questo è davvero molto divertente.
I fanghi del mar Morto
Un’altra cosa imperdibile che si può fare nel Mar Morto sono i suoi famosi fanghi. La maggior parte dei minerali contenuti nelle sue acque sono presenti naturalmente nel corpo umano e i suoi sali sono usati da tempo immemorabile per le loro proprietà dermatologiche, in particolare sono noti per le virtù curative: contengono elevate concentrazione di calcio e magnesio, bromo, iodio e sostanze bituminose (che hanno proprietà rassodanti per la pelle).
Consiglio un bell’impacco da capo a piedi, che ti farà assomigliare a uno zombie, e oltre a essere un’esperienza divertente, ti lascerà la pelle sana e liscissimissima.
Giorno 7: rientro in Italia
Il mio viaggio è giunto al termine.
Così dopo l’ultima colazione ad Amman, Emad mi ha portato in aereoporto.
E’ l’ora di salutarlo e di salutare questo paese incredibile, che ha lasciato il segno dentro di me e che occupa un posto speciale nel mio bagaglio preferito: quello dei ricordi di viaggio.