Inizio a credere anche io che il mondo si fosse un po’ stufato.
Nessuno di noi si è fermato quando i ghiacciai si scioglievano, quando le stagioni si invertivano e quando gli alberi bruciavano.
Per farci fermare ci è voluta una pandemia.
Questa cosa in questi giorni mi fa molto riflettere e mi fa venire i brividi.
Mentre la sanità collassa, l’economia è in crisi, il mondo si ferma e l’umanità è costretta in casa, l’inquinamento diminuisce in maniera considerevole e l’aria è più pulita, più respirabile.
Eppure è proprio adesso che siamo costretti a indossare le mascherine e di quest’aria pulita non possiamo farcene niente.
E’ paradossale vero?
Il cosmo ha forse trovato il modo per far ritornare le cose al loro equilibrio originale?
E’ questo il modus operandi che ha scelto di utilizzare per riequilibrare le sue leggi ormai stravolte ed egoisticamente calpestate?
E’ questa la punizione a un’umanità troppo egoista, superficiale e insoddisfatta, che non si prendeva più cura di Madre Natura? Che ha perso il valore del tempo e delle cose importanti della vita?
Fatto sta che da quando l’uomo si è fermato, da quando si è fatto da parte, il mondo ha iniziato di nuovo a respirare e Madre Natura si è ripresa i suoi spazi.
Tutti noi ci siamo trovati a fare i conti con un tempo dilatato, un tempo di cui forse si era perso il valore.
Un tempo che, tra l’altro, si può spendere solo facendo le cose essenziali. Quelle più semplici. Quelle che per troppo tempo sono state messe da parte.
Fare da mangiare, dipingere, leggere, scrivere, prendersi cura del proprio corpo e della propria mente ed essere creativi.
Quanta creatività c’è in ognuno di noi e che era imprigionata dentro noi stessi da quando eravamo bambini?
Siamo stati costretti a riflettere, a renderci conto che avevamo tutto e non lo sapevamo.
Che la libertà è la cosa più preziosa, che un abbraccio ha un potere immenso e che tutti i gesti, anche i più semplici, della quotidianità erano dati per scontato.
Una fra tante: la possibilità di viaggiare.
Mentre noi facciamo i conti con tutto questo e siamo costretti a prenderci cura di noi stessi, del nostro tempo e dei nostri spazi, il Mondo migliora.
La natura risplende e gli animali selvatici rientrano nei centri abitati, esempi sono i delfini che entrano in porto a Cagliari, i fenicotteri e i cigni a Milano, i pesci che nuotano nei canali di Venezia.
Questo è un monito, una presa di coscienza.
Sarebbe bello se ognuno di noi imparasse qualcosa da tutto questo. Se ognuno di noi riflettesse su quante cose abbiamo dato per scontato e di quante cose non ci prendevamo cura.
Ieri è stato il primo giorno di primavera.
Una primavera che è arrivata nonostante tutto.
Una primavera che ci fa pensare, con ogni fiore che sboccia, che il mondo se è stufo non lo è ancora del tutto.
Che ci sta dando una lezione molto severa, ma che tutto rifiorirà e tutto andrà per il meglio.
Nel frattempo restiamo a casa.
Più che possiamo.
Continuiamo ad avere cura di noi e dalla nostra Cara Italia.
Quando sarà finito saremo pronti come mai prima d’ora ad inchinarci davanti alla bellezza del Mondo. E non sarà più scontato.
Mi piace molto pensarla così.
A voi?
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