Cosa vedere e dove a mangiare a Norcia, in Umbria: una cittadina che, nonostante sia stata funestata dagli eventi sismici del 2016, rimane molto gradevole da visitare e imperdibile per l’acquisto dei celebri prodotti locali.

Gli effetti del terremoto del 2016 sono ancora tremendamente visibili su Norcia e il suo piccolo centro storico.

Purtroppo, sembra essere passato qualche giorno da quando la terra tremò e il paese si ritrovò cosparso di macerie e resti di quei pochi palazzi che avevano resistito alle scosse.

Nulla è cambiato da quel giorno.

Se non le impalcature che reggono ciò che rimane dei monumenti principali della piazza centrale di un borgo ormai inesistente e di un patrimonio artistico che è andato perduto per sempre.

Eppure, ciò che rende questo posto davvero imperdibile è che, nonostante abbia ormai ben poco da offrire da un punto di vista artistico, brilla di una luce propria.

Una luce che nasce dalla generosità, dalla speranza e dalla bontà dei suoi cittadini. Inoltre, è risaputo che a Norcia si mangia benissimo e che i prodotti locali sono famosi nel mondo.

Cosa vedere a Norcia

Nonostante una parte del centro storico sia ancora zona rossa inacessibile al pubblico e per lo più distrutta, un’altra parte è percorribile e visitabile dai turisti.

Poco dopo essere entrato nel centro storico tramite la Porta Ascolana ti ritroverai in Corso Sertorio, la via principale. Non ci sono particolari attrazioni, bensì allegri bar, brulicanti ristoranti e un susseguirsi di botteghe di prodotti locali.

Lo spazio urbano circostante la piazza principale e molti degli edifici nel corso sono stati lacerati dal sisma.

Tutti i negozi terremotati del centro storico (che non sono pochi) sono stati spostati nella strada che conduce a Porta Ascolana, Via della Stazione, in prefabbricati di legno “provvisori”, che ormai provvisori non andrebbero più definiti.

Norcia ha una storia di terremoti alle spalle (almeno otto prima di quello del 2016, di cui il più recente nel 1997), una storia in cui tragedia e speranza convivono sempre, in cui la disperazione non ha mai preso il sopravvento. Anzi, immensa è la voglia di ripartire, di portare avanti le tradizioni e di farle conoscere con orgoglio ai turisti che visitano Norcia.

L’emblema di tutto questo è dato dalla statua di San Benedetto, il santo a cui Norcia diede i natali, che non si è piegata alle scosse e si erge con fierezza al centro dell’omonima piazza.

Indenne e simbolica come non mai.

Dove mangiare a Norcia

Norcia è la patria del buon cibo, dei salumi e del tartufo.

E’ una delle capitali del prosciutto e uno dei posti in cui si mangia meglio in Italia. Pensa ai termini “norcineria” e “norcino” che fanno ormai parte del vocabolario italiano.

Approfittane per acquistare un pacco di prodotti e salumi locali. Non pensavo neanche che esistessero così tante tipologie di salumi!

Ho comprato il cosiddetto “pacco famiglia” al costo di 20 euro che comprende un salame norcino, un salame al tartufo, un salame con cervo, un salame con cinghiale, un barattolo di salsa tartufata e… Le palle del nonno. Ossia un salame tipico, insaccato in un budello dalla particolare forma a nido d’ape che gli conferisce questo nome un po’ bizzarro. Il pacco l’ho acquistato presso la Norcineria Felici, in Corso Sertorio. Ma ce ne sono anche tantissime altre e tutte molto invitanti.

Ti consiglio inoltre di fare un aperitivo con birra artigianale e degustazione di salumi locali in una delle tante norcinerie (io ho provato la Norcineria Coccia in Via della Stazione) e di mangiare un bel piatto a base di tartufo in un ristorante.

Scegli tu dove: è impossibile sbagliare!

Perchè Norcia mi è rimasta nel cuore

Ti basterà poco per capire che, nonostante il dramma causato dal sisma, Norcia non ha perso la sua identità. Ma che, anzi, ne va fiera.

E’ una cittadina emotivamente molto generosa e i suoi cittadini, i “nursini”, sono persone da ammirare e da cui si può solo imparare: uno degli esempi più rappresentativi di resilienza e tenacia che io abbia mai conosciuto.

Sono positivi, grintosi, ironici e sorridenti. Ecco, i loro sorrisi non li scorderò mai e sono prima di tutto una potentissima lezione di vita.

La voglia di risorgere di Norcia e della sua gente è davvero immensa.

Nei dintorni di Norcia

Norcia è abbarbicata tra i Monti Sibillini e si trova a meno di 30 chilometri dal Piangrande di Castelluccio di Norcia, dove ogni anno tra la fine di maggio e la metà di luglio, avviene la celebre e imperdibile fioritura della lenticchia.

Cosiddetta “della lenticchia”, anche se poi a fiorire sono tantissime specie floreali, che fanno diventare il Piangrande un infinito tappeto floreale multicolore.

Uno spettacolo per gli occhi e per il cuore e una meraviglia della natura unica al mondo. Ne parlo nell’articolo dedicato.

Ma, anche se non capiterai da queste parti nel periodo della fioritura, ti consiglio comunque di visitare la piana e tutte le zone dei Monti Sibillini: regalano panorami mozzafiato e infinite possibilità di trekking.

La situazione che c’è a Norcia è la stessa che c’è negli altri paesi colpiti dal terremoto del 2016. Per esempio, molti paesini delle Marche sono nella stessa identica situazione. Giulia di Vaniglia Vintage nel suo blog parla dello stato attuale delle cose del suo paese natale, Camerino, a cui ha dedicato un articolo sul blog.  Ti invito a leggerlo cliccando qui.

Ci tengo a diffondere queste informazioni e la condizione post terremoto esistente nel centro Italia. Perchè, chi non lo vede con i suoi occhi, forse non riesce neanche a immaginarlo.